Se porti la testa rasata perché sei più fascinoso così oppure per via dell’alopecia, forse ti stai chiedendo se mantenerla sempre nuda e cruda oppure consentire ai capelli una modestissima ricrescita. Giusto quei 2-3 mm che, come la barba rasata a fine giornata, danno quel peculiare effetto ombreggiato pur senza potersi definire chioma. Quali sono i pro e i contro della versione “nuda” versus “ombra”?

Iniziamo dalla testa rasata a zero. Lo status che richiama è quello di un maschio alfa, sempre in ordine anche in caso di tornado o quando apre la porta in pigiama alle 4 di mattino. Molti preferiscono anche evidenziarla, dopo una bella tosatura magari con rasoio HeadBlade, con una lozione a effetto lucido come HeadLube Glossy. In caso tu abbia una calvizie al vertice, l’alopecia areata o una stempiatura troppo marcata, rasare a zero ha il vantaggio di eliminarne l’effetto antiestetico.

D’altro canto a tanti l’effetto lucido non piace proprio, e nonostante l’utilizzo di una lozione come HeadLube Matte che mantiene per molte ore l’opacità, in certi casi una tendenza all’iperseborrea sul cranio calvo è difficile da celare completamente.

La testa rasata a 2-3 mm è ugualmente ordinata, ha il vantaggio di nascondere meglio l’effetto lucido, e se ti radi a zero aspettando la ricrescita puoi ovviamente distanziare le operazioni di headshave. In caso però di alopecia areata o calvizie molto pronunciata la ricrescita rende vistoso il contrasto ombra-chiazze glabre. Alcuni uomini pensano che con l’abbronzatura magari non si noti, ma non è affatto così. E la pelle nuda di queste aree risalta con i capelli bianchi, sale e pepe, castani, biondi, neri, rossi… Sempre, insomma.

In conclusione, la scelta fra testa rasata a zero oppure con lieve ricrescita dipende in parte dalle condizioni del tuo cuoio capelluto. L’altro aspetto da considerare è il tuo gusto personale e l’effetto estetico che ottieni con una versione o con l’altra. Qui non si tratta che di testare come ti piaci di più, oppure di passare dal bald alla ricrescita secondo capriccio.