Minoxidil per l’alopecia, sì o no? Le risposte ai tuoi dubbi

La domanda se conviene usare il minoxidil per l’alopecia è comune. Questo principio attivo infatti è un farmaco, non un semplice integratore, e anche l’uso per via locale può dare effetti collaterali. D’altro canto si tratta di una terapia in uso da decenni e prescritta da molti tricologi. Vediamo quindi di capire se in caso di caduta dei capelli conviene usarlo e quali possono essere controindicazioni, effetti collaterali e alternative.

Cos’è il minoxidil

Il minoxidil per l’alopecia è “figlio” di una scoperta casuale. In origine lo scopo del farmaco era curare l’ipertensione. L’uso clinico dimostrò che fra gli effetti imprevisti del suo impiego c’era l’ipertricosi. Il termine indica un incremento della peluria, capelli inclusi. Così è stato adottato come terapia topica per l’alopecia, mentre come cura per la pressione alta oggi ha indicazione solo come seconda scelta per alcune forme che non rispondono ad altri trattamenti. Il motivo sta negli effetti collaterali dell’uso sistemico, maggiori rispetto ad altre molecole ad attività antipertensiva.

Il meccanismo d’azione principale è l’apertura dei canali del potassio ATP-dipendenti, che provoca vasodilatazione e conseguente abbassamento della pressione. L’effetto è preponderante a livello arterioso e minimo sul comparto venoso.

Il minoxidil per l’alopecia è usato perché sul cuoio capelluto l’apertura dei canali del potassio si traduce in una migliore irrorazione sanguigna dei follicoli. Curiosamente, altre molecole più efficaci sui canali del potassio non hanno lo stesso effetto anti-calvizie.

Per quali forme di caduta dei capelli si usa?

Principalmente s’impiega il minoxidil per l’alopecia androgenetica, ossia la calvizie dovuta all’azione nociva degli ormoni sessuali maschili (testosterone e diidrotestosterone) sui follicoli del cuoio capelluto. L’efficacia del farmaco è maggiore nei soggetti con forme di alopecia più lieve e a livello del vertice (la cosiddetta “chierica”). Su fronte e tempie invece l’effetto è meno marcato. Ad ogni modo la risposta alla terapia è soggettiva e nel tempo tende a ridursi. La sospensione del trattamento, che è solo sintomatico e non curativo, implica un nuovo avanzamento dell’alopecia androgenetica. Per funzionare il trattamento deve essere quindi protratto nel tempo, applicando la lozione al 5% o al 2% 2 volte al giorno. Ovviamente la concentrazione al 5% è più efficace ma diventano più probabili gli effetti collaterali.

Talvolta si usa il minoxidil per l’alopecia areata (in associazione ad altri principi attivi) e per ridurre la caduta dei capelli, favorendone al contempo una migliore ricrescita, in corso di terapie con farmaci antitumorali.

Nelle donne il minoxidil per l’alopecia è impiegato più raramente per via  del possibile irsutismo, in particolare quando la caduta deriva proprio dall’aumento degli ormoni androgeni a causa di ovaio policistico o ipersurrenalismo. I tempi necessari al miglioramento delle condizioni del capello sono analoghi a quelli maschili, ossia 3-4 mesi.

Il minoxidil ha effetti collaterali?

Il minoxidil per l’alopecia ha controindicazioni e possibili effetti collaterali. E’ sconsigliato in gravidanza/allattamento, nei soggetti di età inferiore ai 18 anni, in coloro che hanno predisposizione alla formazione di angiomi e in caso di allergia/ipersensibilità al glicole propilenico e all’etanolo. Anche diverse malattie cardiache e l’ipertensione richiedono particolare cautela o astensione dall’utilizzo.

I possibili effetti collaterali includono:

  • irritazione e arrossamento del cuoio capelluto
  • allergia al principio attivo o agli eccipienti
  • desquamazione locale
  • prurito locale
  • cefalea
  • irsutismo
  • otiti
  • disturbi visivi
  • vertigini
  • anomalie del capello
  • edema al volto
  • aritmie
  • ipotensione

All’inizio della terapia inoltre può verificarsi un peggioramento transitorio dell’alopecia.

Esistono alternative al minoxidil per l’alopecia?

Com’è facile immaginare, la possibilità di effetti collaterali, l’impegno costante richiesto e l’incertezza dei risultati, a volte marcati e a volte modesti, dissuadono molte persone dall’uso del minoxidil per l’alopecia. Le alternative possibili in questo caso sono 3. Vediamole

Autotrapianto di capelli

L’autotrapianto di capelli consiste in un prelievo dalla regione della nuca, non soggetta agli effetti nocivi degli androgeni, e successivo impianto nelle aree diradate. L’intervento richiede un chirurgo esperto, in grado di posizionare i follicoli in modo armonioso per ottenere un risultato estetico soddisfacente. L’intervento è piuttosto costoso ed esiste il rischio di infezioni o esiti cicatriziali. Le probabilità di complicanze aumentano notevolmente negli interventi low cost. Se tutto va bene il risultato determina un relativo rinfoltimento ma possono essere necessari più interventi. Inoltre occorre valutare l’avanzata dell’alopecia, che diradando il cuoio capelluto nel suo complesso renderebbe inutile il rinfoltimento localizzato.

Farmaci alternativi al minoxidil

Oltre al minoxidil per l’alopecia esistono terapie a base di finasteride e serenoa repens. La prima contiene un principio attivo di sintesi, la seconda un estratto dalla serenoa repens, una pianta della famiglia della zucca. Ambedue hanno un effetto antiandrogeno che deriva dall’azione sull’enzima 5-alfa reduttasi di tipo II, che converte il testosterone nel più potente DHT. Anche in questo caso l’efficacia varia da soggetto a soggetto, e fra gli effetti collaterali viene riferito un calo della libido associato a disfunzioni erettili.

Radere i capelli

Sempre più praticata la soluzione definitiva e senza effetti collaterali che consiste nel darci letteralmente un taglio. Radere i capelli a zero evita effetti spiacevoli e trattamenti costosi e impegnativi. La paura di molti uomini è di non piacere più, ma se fosse così non si spiegherebbero i tanti sex symbols calvi. Molti uomini hanno scoperto infatti di guadagnarci, quanto a fascino. La soluzione più razionale appare quindi proprio la rasatura. Essendo reversibile, se non sarai soddisfatto, puoi sempre provare successivamente i trattamenti descritti sopra, pur rimanendo consapevole dei loro limiti ed effetti avversi.

 

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