L’alopecia androgenetica: ma è davvero un dramma?
Oggi come oggi si parla dell’alopecia androgenetica, o calvizie maschile, come di un dramma che nessun uomo, incluso te, vuole accettare con fatalismo, ma che cure davvero risolutive non ne ha. Finasteride, serenoa repens, minoxidil qualcosa fanno, ma non si può certo gridare al miracolo…
La predisposizione alla perdita di capelli di origine ormonale nell’uomo infatti è scritta nel codice genetico. Non è matematico però avere un fenotipo calvo (ossia svilupparla), qui ci mettono lo zampino le leggi di Mendel e ovviamente la dea bendata. Se stai già pensando di tenere il muso a papà per tale sgradita eredità, non farlo. L’alopecia androgenetica può essere trasmessa anche dalla madre, e anzi in questo caso tende a manifestarsi più precocemente e in forma più marcata.
Ma ora passiamo alle buone notizie: la perdita di capelli dovuta agli androgeni è un problema soggettivo ma non influisce negativamente sulla percezione che gli altri hanno di te, se tu non lo vuoi. Per fare un esempio possiamo scomodare Bruce Willis, che da quando gira rasato non ha perso nemmeno una fan, anzi.
L’alopecia androgenetica insomma può essere il tuo cruccio segreto, ma vale proprio la pena averlo? A meno che non ti venga l’inquietante idea di andartene in giro con un riporto (eccellente strategia se ricevi sgradite attenzioni non ricambiate da parte di qualche signora focosa… ma solo in questo caso!) gli altri, e soprattutto le altre, ti accetteranno ancora, eccome! Il segreto sta nell’abbinare una rasatura perfetta e un mood disinvolto, venato anche da un pizzico di autoironia che non guasta mai.
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